mercoledì 27 agosto 2008

"L'asta estiva"

Voglio farvi leggere due brani tratti da un libro, "La guida per l'asta perfetta"... leggendoli mi sono divertito molto e in molte cose tra quelle scritte mi ci sono rispecchiato...

Manca ormai poco alla nostra sfida più difficile dell'anno.
Tutto si decide in pochi attimi.
O creiamo una squadra completamente vincente, o saremo destinati a cedere centimetro dopo centimetro, uno schema dopo l'altro, sino alla disfatta.
Siamo all'inferno adesso, signori miei. Credetemi.
E... possiamo rimanerci, farci prendere a schiaffi oppure aprirci la strada lottando verso la luce.
Possiamo scalare le pareti dell'inferno un centimetro alla volta.
Io però non posso farlo per voi…
Mi guardo intorno vedo i vostri giovani volti e penso... certo che... ho commesso tutti gli errori che un fantallenatore possa fare.
Sì perché io ho sperperato tutti i miei soldi, che ci crediate o no. Ho cacciato via tutti quelli che potevano segnare e ho comperato brocchi inguardabili.
Sapete col tempo, con l'età tante cose ci vengono tolte ma questo fa... fa parte della vita.
Però tu lo impari solo quando quelle cose le cominci a perdere e scopri che la vita è un gioco di centimetri. E così è il fantacampionato.
Perché in entrambi questi giochi, la vita e il fantacampionato, il margine d'errore è ridottissimo. Capitelo...
Mezza parola detta un po' in anticipo o in ritardo e voi non ce la fate. Mezzo secondo troppo veloci o troppo lenti e perderete il giocatore. Ma i campioni che ci servono sono dappertutto, sono intorno a noi, ci sono in ogni squadra, in ogni ruolo, per ogni tasca.
In questa asta si combatte per un centimetro. In questa asta massacriamo di fatica noi stessi e tutti quelli intorno a noi, per un centimetro.
Ci difendiamo con le unghie e con i denti per un centimetro.
Perché sappiamo che quando andremo a sommare tutti quei centimetri, il totale allora farà la differenza tra la vittoria e la sconfitta, la differenza tra vivere e morire.
E voglio dirvi una cosa: per ogni giocatore è colui il quale è disposto a morire che guadagnerà un centimetro.
Questo significa fare un asta, signori miei!
Allora, che cosa volete fare?

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Hai iniziato svenandoti per Van Basten, anche se si sapeva che era infortunato e che sarebbe stato più in Belgio dal sinistro dottor Martens che non in Italia sul campo di gioco (ma nulla a che vedere con quello che sarebbe poi accaduto…o non accaduto).
Hai proseguito ingaggiando, anni più tardi, una maxirissa all’ultimo miliardo per aggiudicarti campioni inenarrabili quali De La Pena e Mendieta, sei andato avanti vedendo vincere chi aveva Pinardi e De Ascentis, quando tu avevi Zidane e Nedved, stai continuando facendo scambi del tipo Adriano-Pandev&Foggia o Shevchenko-Ibrahimovic una manciata di mesi prima che Shevchenko e Adriano vadano via dall’Italia.
Tu, nonostante tutto, continui. E sai che, comunque vada, qualsiasi cosa accada, qualunque avversario provvisto del disarmante tandem offensivo M’boma-Osmanovsky ti sopravanzi, tu continuerai.
Perché la nostra malattia, è una malattia un po’ così, non conosce cura, non possiede rimedi, e si nutre di sé stessa avidamente. E’ capace di trasformare stimati professionisti in giovani prepuberali nell’esultanza e nella sofferenza, e giovani prepuberali in stimati professionisti di un gioco che non tramonterà mai.
Una malattia che porta alla devianza, dicevamo, perché vuoi che non sia devianza cimentarsi in liti furibonde con la fidanzata la domenica pomeriggio perché nervoso dopo che Filippini, non importa quale, ha appena segnato il gol dell’ 1-5 inutilissimo per la sua squadra, utilissimo per far perdere a te la sfida della stagione?
Non è gravissima devianza cimentarsi in altrettanto furibonde liti il sabato pomeriggio, sempre con la fidanzata, ovvio, perché vuole andare al centro commerciale e in tv c’è l’anticipo Livorno-Chievo e tu devi assolutamente controllare cosa fa Bakayoko che è il tuo terzo panchinaro?
Insomma, signori, la questione è semplice: è una male senza soluzione. Nel momento in cui decidi di cimentarti in quel gioco di cui parlano tutti e per il quale litigano tutti dal lunedì al venerdì (il sabato e la domenica mica si litiga…di più!) la tua vita cambia. Firmi la tua condanna, entri in un tunnel dal quale non uscirai più. Almeno, non ne uscirai vivo.
Per cui, prima di proseguire, abbiamo il dovere morale, civico e religioso di spingervi a una riflessione, e come in una pubblicità progresso dirvi, a cuore aperto: voi che ne siete ancora fuori, non entrate nel tunnel! Non andate verso la luce!
Questo gioco è una droga, com’è che era? La droga ti spegne…il fantastress pure! Il fantastress uccide. Voi che siete ancora in tempo, non fatelo!
Convinti che questo accorato appello sia stato vano, se siete andati oltre, nella lettura, vuol dire che siete determinati a distruggere la vostra vita, a partire dal fegato, tutto per un gol di Possanzini al 90’. Peggio per voi, non dite che non ve l’avevamo detto.
A questo punto, dato che avete fatto questa insana scelta di tuffarvi anima e corpo in questo gioco, che in realtà è un’ideale di vita, che vi assorbirà completamente trasformandovi in un involucro vuoto come in un film di Carpenter, cosa volete che vi dica? Pensiamo almeno a come convivere più serenamente possibile con il vostro problema. Insomma, se proprio dovete farlo, non fatelo ad occhi chiusi.
Ovviamente, molto dipenderà in ogni caso dalla tua abilità nello sfruttare le maree che un’asta inevitabilmente porta, coglierne i momenti, leggere nello sguardo degli avversari come in una partita a poker se quello Jovetic lì lo vogliono veramente, o ti stanno solo tirando su il prezzo (come fa Primavera ndr), e in quel caso gliela farai pagare. Perché in guerra, in amore, e nell’asta estiva tutto è permesso.
Saranno sempre utili quei piccoli trucchetti che si acquisiscono con l’esperienza, tipo capire chi di quella tavolata è ancora incapace di separare il calcio da questo gioco, ed è pronto a svenarsi per giocatori poco utili purché vestano la maglia della propria squadra del cuore, e giocare come il gatto col topo: nel corso della personalissima storia di fantatornei con protagonista chi vi scrive, si sono registrate perle leggendarie come Martins 140 milioni, Pinga 127 milioni, Cafù 38 milioni.
Insomma, come il buon surfista, dovrete sfruttare l’onda. Servono fiuto, intuito, arguzia, coraggio, tutte cose da acquisire col tempo, se proprio siete determinati a entrarci, nel tunnel.
Che si debba essere fanatici è un requisito fondamentale: è una dipendenza e non se ne esce mica vivi. Anni e anni di nevrosi, dubbi e delusioni, in attesa della grande gioia che può cambiarvi una stagione, anche se la vostra squadra retrocede per quel gol che vi fa vincere il fantatorneo: quella del cuore diviso a metà è un’altra sindrome diffusa tra i fantallenatori incalliti, senza soluzione logica. Perché quel “fanta” davanti, cambia tutto, perché il calcio è una cosa, questo gioco un’altra.
Nel calcio si dice che vince sempre il più forte, in questo gioco perverso, diceva un saggio che una volta ha vinto un campionato con una doppietta di Tosto, “non vince il più forte. Chi vince è il più forte”. Ecco sì, c’è quell’elemento chiamato dalla raffinata elite intellettuale ”culo”; ma questo nessuna guida al mondo può darvelo.
Bene: ora ci siete dentro. Buona fortuna, anche se, comunque vada, sappiamo ne uscirete mai più. Non dite che non ve l’avevamo detto.
Vincenzo Azzolini, Prefazione a “La guida per l’asta perfetta”

5 commenti:

Cimino Giovanni ha detto...

Me-Ra-Vi-Glio-sa,
praticamente ho passato 10 minuti
a ridere, troppo forte!!!

Cimino Giovanni ha detto...

Avevo scaricato il manuale qualche giorno fa ma non avevo letto la prefazione,
è qualcosa di esilarante, consiglio a tutti di leggerla.

Grande!!!Mi sto gasando!!!

Anonimo ha detto...

Cimì tantu u cul stann!!!!
Comincia a sgasarti.....

chi sono lo capirai sul campo...

aaaahhhhhhh......aaaahhhhhhh.....

la triade dei cimini fallirà inesorabilmente pure questo anno!!

aaahhhhh.....aaaahhhh

Forciniti ha detto...

Ritornano gli anonimi eh? Comunque sono contento che ti sia piaciuto, anche a me ha fatto molto ridere, sopratutto perchè mentre leggevo mi è sembrato di avere davanti agli occhi le aste degli anni passati!

Cimino Giovanni ha detto...

Purtroppo la triade
non ci sarà, ci siamo trovati in
difficoltà l'anno scorso in tre
e quest'anno abbiamo deciso di
lottare in due.
A malincuore ma...

Capà tei canusciuti subiti, stanni ni virimi un ti preoccuperi...
:)